Microprogettazione
“ A Scuola di Rispetto ”

"A Scuola di Rispetto" si sviluppa in due momenti: uno teorico e l'altro pratico. L'obiettivo finale del progetto è prevenire la violenza, dando ai ragazzi gli strumenti per saperla riconoscere e poterla affrontare.

PARTE TEORICA ED ESPERIENZIALE

Gli interventi sono suddivisi in tre momenti, concatenati tra loro ma gestiti secondo argomenti diversi:

1
FASE INTRODUTTIVA
E DI RIFLESSIONE
2
FOCUS SULLA VIOLENZA
CONTRO LE DONNE
3
SINTESI CONCLUSIVA E
MAPPATURA DEI
SERVIZI D'AIUTO

1. INTRODUZIONE E RIFLESSIONE CONDIVISA SULLA VIOLENZA

Creare un clima favorevole al dialogo e alla partecipazione delle attività di gruppo.
Avviare una riflessione condivisa sul significato della violenza in ogni contesto, esplorando le rappresentazioni che gli studenti hanno del fenomeno, con gli obiettivi di giungere ad una definizione condivisa di “violenza” e di andare oltre gli stereotipi che definiscono la “persona violenta”.
Sviluppare la consapevolezza rispetto alle conseguenze sull’altro dei comportamenti violenti promuovendo valori pro-sociali, tra cui l’empatia e la capacità di assumere la prospettiva dell’altro.


2. VIOLENZA CONTRO LE DONNE: CONOSCERLA E RICONOSCERLA

Ridefinire la violenza contro le donne a partire dalle rappresentazioni che gli studenti hanno del fenomeno per promuovere una riflessione critica che comprenda tutte le forme di violenza possibili all’interno di una relazione di coppia, non solo quella fisica ma anche la violenza psicologica e economica.
Fornire nozioni fondamentali sulle tipologie di violenza riconosciute in ambito internazionale (violenza fisica, psicologica, economica e sessuale) descrivendo le modalità attuative di ognuna.
Descrivere le conseguenze a breve e lungo termine sia della violenza fisica che della violenza psicologica e economica.
Fornire segnali di allarme di una possibile situazione di vittimizzazione: segnali fisici e comportamentali della vittima.


3. CONCLUSIONE E MAPPATURA DEI SERVIZI D'AIUTO

Incrementare le conoscenze dei servizi di prevenzione, sostegno e tutela delle vittime offerti dal territorio (centri e sportelli antiviolenza, case di accoglienza, servizi di accoglienza telefonica, sportelli ospedalieri) attraverso l’implicazione diretta degli studenti.
Divulgare le conoscenze acquisite e le informazioni raccolte a tutti i soggetti dell’Istituto (studenti delle altre classi, docenti, personale amministrativo, ecc.)


PARTE PRATICA ED ESPERIENZIALE

Le lezioni pratiche di autodifesa si distribuiscono su 7 ore di lavoro sia individuale che con uno o più partner. L'attività si svolge nelle palestre delle scuole aderenti, sotto la guida di insegnanti tecnici qualificati di Ju-Jitsu esperti di MGA (metodo globale di autodifesa) della Federazione Nazionale Judo Lotta Karate Arti Marziali e autorizzato dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (FIJLKAM - CONI).

1. PROSSEMICA

Allenamento alla distanza di sicurezza per l’acquisizione della percezione del pericolo e per l’organizzazione della risposta difensiva.

Obiettivo: trasformare la distanza di chi necessariamente si avvicina per aggredire la vittima, da sfavorevole per l’aggredito, a sfavorevole per l’aggressore.

2. SCHIVATE E LIBERAZIONI

Schivate di pugni, schiaffi e calci con tecniche che consentono di uscire dal raggio di aggressione prima che entrino in gioco le tecniche difensive che neutralizzano l’aggressione ed impediscono che si ripeta.

Obiettivo: Sottrarsi alle aggressioni non contrastando gli attacchi, ma schivandoli senza bloccarne la traiettoria.

Liberazione da prese ai polsi al collo, al corpo, frontali, laterali e posteriori. Liberazioni da prese in fase statica ed in fase dinamica agendo sulla parte più debole della mano dell’assalitore (la parte di chiusura con il pollice), evitando il consolidamento delle prese.

Obiettivo Usare tutto il corpo per liberarsi da prese che sono concentrate solo su un punto dell’aggredito.

3. SQUILIBRI E CONTROLLO

Uso delle cinque tecniche del metodo globale autodifesa. Stimolazione di meccanismi naturali protezione del viso e del corpo con gestualità già possedute, -comandate dal paleoencefalo-, che non bisogna apprendere perché si trasformino in gesti difensivi automatici.

Obiettivo: Appropriarsi dell’energia dell’aggressore indirizzandola nel vuoto.

4. CADUTE E DIFESE DA TERRA

Rotolamento per non subire impatti violenti uso delle braccia e delle gambe per contrastare aggressioni con pugni o calci al viso o al corpo.

Obiettivo: Proteggere la testa, le articolazioni e il corpo.

5. GLI ATEMI

Percussioni per contenere l’aggressività o allentare una presa al corpo, se esiste una forte disparità di forza e di peso.

Obiettivo: Sottrarsi ad aggressione di soggetto “più potente”.

6. LEGITTIMA DIFESA SOLIDARISTICA

Interventi che non coinvolgano il difensore in una rissa e non lo espongano ad aggressioni.

Obiettivo: Contrastare le aggressioni di gruppo e la violenza su terzi.

ISTITUTI PARTECIPANTI

Il progetto, gratuito per le scuole, i genitori e gli studenti, ha l'obiettivo di prevenire la violenza dove tutto ha inizio, dove nascono le prime relazioni, dove incomincia a formarsi l'adulto di domani e dove, spesso si vedono i primi segni di rapporto "malato" con l'altro: è questo il fulcro di "A Scuola di Rispetto".
Invia la richiesta di partecipazione per la tua scuola per l'anno scolastico 2018/2019!